L'Atari 7800 è una console che Atari ha annunciato nel 1984.
La nuova console fu prodotta da General Computer Corporation e commercializzata da Atari a partire da Giugno 1986 e nello stesso periodo fu ritirata dal mercato la fallimentare 5200: Atari rimaneva quindi sul mercato con la console appena presentata e la 2600 che era stata introdotta ben 9 anni prima.
Uno dei principali motivi del flop della 5200 era stato risolto: La 7800 prevedeva la retrocompatibilità con le cartucce dell'Atari 2600 permettendo, quindi, ai possessori di poter accedere ad un enorme archivio giochi di circa 500 cartucce.
Ovviamente la scelta di rendere compatibile una console con delle cartucce di una tecnologia più vecchia ha avuto un impatto, anche se minimo, sulle caratteristiche della console: a farne le spese è stato l’apparato audio che per ostacoli tecnici dovuti, appunto, alla retrocompatibilità non poteva essere sviluppato al pari di quello video.
La storia della 7800 è, comunque, stata travagliata in quanto nel primissimo periodo di commercializzazione la Warner Communications, ditta proprietaria di Atari, decise di vendere la divisione giochi per via delle gravi perdite a seguito della famosa crisi del 1983. La ditta fu acquistata da Jack Tramiel (fondatore di Commodore) e ne seguirono problematiche che ne hanno ritardato il ritorno sul mercato di quasi due anni: in primis un riassetto societario e in secondo luogo una disputa tra la vecchia e la nuova proprietà su chi avesse dovuto pagare la General Computer Corporation per lo sviluppo della console stessa.
La competizione con Nintendo e Sega non ha favorito Atari che il primo Gennaio 1992 decise di ritirare dal mercato sia la 7800 che la 2600.
Si stima che la 7800 abbia venduto circa 3,75 milioni di esemplari; si stima, inoltre, che nel momento dell’uscita di scena, Atari controllasse il 12% del mercato Nord Americano contro l’80% di Nintendo!